Wednesday, April 18, 2012

my re-born

It is hard, very hard to come back home after more than one year abroad.
I was afraid to don't find the energy to start again to work, the joy to see my new friends here, the passion for my job... but here I am, this is my 4th day in US. I feel completely rested and ready to start again before my second big vacation on Christmas.
I spent many days in Rome, Eolie island and Sicily with my beloved KE.
It was an unforgettable vacation, full of joy, sun, food, friend, fun, family, sea...
thousands of pictures and memories...
I know that KE had fun too, he was amazed from the beauty of Italy and Sicily, he said he wants to come back next years..

practising for the TOEFL

Teaching is one of the most challenging and rewarding jobs. A teacher is a figure that follows the development of a person since childhood. In our Society it is crucial that, from the youngest ages to College, a teacher represents a respected figure even inside a family. His/Her opinion and ability to judge the profit of a student should therefore be taken in great consideration.
Of course not everybody is capable of meeting these expectations, and in our social system, it is equally possible to find good teachers as well as bad teachers. The statement proposed here says that the ability to relate to a student is more important than the knowledge of the subject being taught. Well, in my opinion this is totally true.
From the early years of my life, I had a figure very close to me, which shines above other teachers in my memories. This figure is like a recurrent Character throughout my entire career.
For example during my 5 years of elementary school I was particularly affectionate to my Italian literature teacher, and when moved to lower school I wrote about her in my first Italian essay. With that composition and the wonderful description I made of my previous teacher, my next Italian teacher followed and stimulated my writing skills so closely that for 3 years we had a unique and wonderful mentor-student relationship.
At high school level the same role was covered from my mathematical teacher, and my passion for sciences was therefore grown from his constant pushing me toward success. Now I am happily graduated with a doctoral degree in Biomedical Sciences.
 I still thank and remember those 3 critical figures in my learning process and I thank them for the excellent knowledge they passed to me, in addition to their humanity.
 Surely I remember also the other bad teachers that were not able to nobilite their profession with listening and sacrifice. I am pretty sure that the best reward for any teacher at any level is, and will always be, the fact that one of their students is able to live a life full of their thoughts and never-ending advices. A feeling that resemble a little bit a director of orchestra, who, after the final musical note, is submerged by the energy of a loud, grateful applause.

10 anni di illusione

Questa lettera la scrivo a me stessa
Mi trovo a lavoro nel posto piu` orribile del mondo.
La maternita` mi ha completamente cambiato la prospettiva di vita e
anche gli ideali in cui ho sempre creduto. I falsi e ipocriti ideali
di una missione umanitaria chiamata ricerca.
Non sto dicendo con questo che Gabriel e` la ragione del mio
fallimento, anzi e` la ragione del mio successo e della mia rinascita.
Finalmente mi sono caduti i prosciutti dagli occhi, e riesco a
guardare le cose con piu chiarezza. Vedo per esempio che sono
circondata da gente fannullona e fancazzista, che maschera la propria
motivazione sotto un falso aspetto da stackanovista. In realta` ognuno
pensa solo al prorpio tornaconto, al proprio successo personale, e
a niente altro.
La motivazione e` una di quelle parole che maschera lo sfruttamento e
misura quanto uno e` disposto a vendersi pur di succedere, implicando
a volte sia fregare gli altri, sia essere disonesti.
La scienza e` molto bella, peccato che ad alti livelli non e` piu`
bella ma diventa come una guerra, fatta di strategie e sotterfugi,
dove solo i furbi vincono. Ebbene si, perche` qui non si tratta di
sopravvivenza, ma addirittura di vittoria. Infatti un bravo scienziato
e` solo quello che "conquista" il primo o l`ultimo nome sulle 3 piu`
prestigiose riviste... e di tutti quelli che lavorano in mezzo? ne
vogliamo parlare? di tutti i poveretti che muovono i progetti
silenziosamente, a volte nell`anonimato, che rappresentano il motore
dei laboratori, senza i quali i grandi e piccoli progetti non
vedrebbero mai la luce... studenti, dottorandi, postdoc, assistenti,
tecnici ecc ecc.. Ecco io non posso piu` fare questo lavoro a lungo.
Per il momento il mio lavoro mi da un malessere fisico che non avevo
mai provato prima. Mi prende un senso di repusione per questo posto.
L`idea di andarmene mi rende cosi` felice che conto i giorni come il
militare.
Diciamo che ormai non ho piu` la testa, ne` la voglia di fare ricerca. Ti chiede troppo e non ti da` nulla, ma davvero nulla, solo
 merda in faccia e delusioni...
Purtroppo la triste verita` e` anche quella per cui bisogna sempre
andare avanti, e se non hai possiblita` o fortuna rimani bloccato per
sempre in una posizione che dopo un po`, come dire, ti sta stretta.
Tutti vorremmo non avere capi, tutti vorremmo lavorare per noi stessi,
e uno scienziato a maggior ragione persevera nel suo lavoro soltanto
quando sta cercando di scoprire qualcosa in cui crede veramente,
qualcosa che smuove un`adrenalina dentro che si chiama passione,
amore, motivazione..ecc.
Ecco la mia per la scienza era e sara` sempre una passione viscerale,
tale da farmi stare male quando gli esperimenti fallivano o farmi
toccare il cielo con un dito quando trionfavano.
Questa passione stava prendendo il controllo della mia vita, mi stava
succhiando l`energia, mi stava divorando...
Fino a quando ho incontrato la persona che mi ha regalato la cosa piu`
bella: la Verita`.
Grazie alle lunghe conversazioni e alle lunghe sere di pianti, Kurt e`
riuscito a mettermi davanti un quadro molto semplice e completo della
mia situazione: in questo ambiente ci sono pochissime possibilita` di
avere successo gia` a priori, poi se aggiungiamo il fatto che il mio
livello di preparazione non puo` e non potra` mai raggiungere quello
di altri colleghi, l`unica conseguenza e` proprio quella di un
inevitabile fiasco.
Dunque quale e` stato l`errore?
Innanzi tutto essermi fatta convincere a fare un dottorato che non
volevo solo perche` era immediatamente disponibile, e quindi non avrei
dovuto cercare lavoro. All`epoca volevo gia` cambiare posto, non
rimanere nello stesso laboratorio, ma non credevo in me stessa
abbastanza da potermi muovere all`esstero. E cosi` il primo
fallimento. Bene, allora do a me stessa una seconda possibilita`
andando a specializzarmi in un post-dottorato all`estero. Ed ecco il
secondo fallimento.
Avrei dovuto capire subito che era inutile insistere e investire su di
me come scienziato.
Semplicemente non funziona.
Sia Sara, che Mani non hanno sicuramente un buon ricordo di me.
Adesso so una cosa, a posteriori: che avrei potuto dare il meglio di
me ma non l`ho fatto, che non sono e forse non saro` mai capace di
alzarmi e difendermi, poiche` non ho mai lottato prima e anche ora per
i miei diritti. E chissa`, questo forse e` dovuto al mio DNA
siciliano, a secoli e secoli di sottomissione e rassegnazione.
O magari, solo nella mia famiglia, il fatto che i miei mi abbiano
sempre spinto ad eccellere credendo in me, mi ha portato a credere che
tutti attorno a me debbano per forza avere un`opinione positiva, a
priori...
Dunque non avendo dimostrato di essere in grado di sostenere lo stress
di questo lavoro ho preso la decisione di cambiare carriera e
dedicarmi all`ambiente clinico.
So che anche li` la competizione e` spietata e non ne vado fiera se
dico che sto buttando via 10 anni di studio e lavoro cosi`, ma del
resto devo dare a me stessa il tempo di adattarmi alla nuova vita di
mamma e moglie, e la ricerca questa possiblita` di rallentare un po`
non la da` di sicuro.
Ebbene, che la scienza vada pure avanti senza di me, non credo
qualcuno rimpiangera` la mia assenza.
Un suggerimento che avrei per il mondo della ricerca in generale e`
questo: smettetela di finanziare grant a progetti stupidi e
insignificanti che hanno scarsa o nulla valenza clinica. Le soluzioni
potrebbero essere qui di seguito elencate:
1) Figure professionali tipo Ispettori che sorvegliano l`integrita`
degli esperimenti dovrebbero far parte di ogni gruppo di ricerca.
Controllare i notebook, validare protocolli per tutti i laboratori,
uniformare tecniche e condividere tecnologie, analizzare e rendere
pubblici i dati positivi e negativi attraverso una fitta rete di
informazione. Questo sarebbe il lavoro dell`ispettore.
2) Dovrebbero esistere solo piu` i progetti finanziati dalle autorita`
che rilasciano grant, governative o pubbliche, e tali progetti hanno
delle metodologie e ipotesi gia` prestabilite. Diversi laboratori si
incaricherebbero di svolgere il lavoro e riportare i risulati ottenuti
all`autorita` che finanzia. E finalmente tutto lo stress associato
alla scrittura/sviluppo/sottomissione dei grant sarebbe eliminato.
Inoltre tutti i giochni sporchi che stanno dietro le pubblicazioni dei
papers verrebbero annullati, poiche`il successo di un laboratorio non
sarebbe determinato tanto da quanti articoli si pubblicano, ma dalla
produttivita`, intesa come numero di esperimenti conclusivi con esito
sia positivo che negativo. Per non parlare poi del fatto che gli
scienziati, cosi` restii alla collaborazione, sarebbero costretti a
condividere TUTTO, dati, idee, strumenti, reagenti, per una causa
indubbiamente superiore e piu` nobile della propria carriera.
E con questo concludo il mio sfogo.
E solennemente mando a cagare i miei 10 anni di amore cieco per la ricerca.
Agata